Ultima modifica: 11 Febbraio 2013
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Il significato formativo

Dall’IFS all’IFR: l’esperienza del ristorante didattico

Nell’a.s. 1999/2000 il “Velso Mucci” avviava l’indirizzo alberghiero e della ristorazione; volendo utilizzare didatticamente la gestione dei bar interni, insegnanti ed alunni provarono a costituire una Associazione Cooperativa Scolastica (ACS).
La valutazione del progetto risultò positiva; ancora una volta, apparve evidente che il modo migliore per avvicinare gli studenti all’apprendimento è quello  di porli di fronte a problemi reali.
Forti dell’esperienza maturata nella didattica per progetti (IFS, ACS, ecc) nell’a.s. 2001/2002, l’Istituto avviò la sperimentazione del progetto ristorante  didattico, primo esempio in Italia di ristorante scolastico aperto al pubblico pagante.
L’assenza di analoghe esperienze nel panorama nazionale e la complessa burocrazia nella quale sono costrette ad operare le scuole (per la mancanza di una specifica normativa del MIUR che istituzionalizzi il ristorante didattico) rendono particolarmente complesso lo sviluppo di questa attività.
Essa, se ben progettata e sviluppata, potrebbe rappresentare per gli istituti alberghieri e della ristorazione  un prototipo nella didattica per progetti.
Infatti, gestire, in orario scolastico, un ristorante didattico, senza perdite economiche per il bilancio dell’Istituto, può rappresentare per le scuole italiane un’audace impresa, cui partecipano in spirito cooperativo tutte le componenti della scuola.
Questo progetto didattico comporta per gli studenti, per i docenti, per il personale ATA, per il dirigente di:

  • conoscere e ben interpretare i bisogni del territorio;
  • ricercare le necessarie sinergie con enti e forze produttive;
  • sviluppare attività di tipo interdisciplinare attraverso il continuo coinvolgimento dei docenti di più discipline e degli studenti nella fase della progettazione;
  • esaltare il lavoro di gruppo e lo spirito cooperativo;
  • apprendere la pianificazione del lavoro rispettando le scadenze per arrivare ad un risultato che, nel caso di un pranzo, è facilmente valutabile;
  • attribuire agli studenti ruoli attivi chiedendo loro continue assunzioni di responsabilità;
  • prendere decisioni per risolvere problemi;
  • promuovere negli studenti capacità di tipo operativo-professionale necessarie ad una cultura d’impresa.

L’esperienza del ristorante didattico del Mucci di Bra, aperto due sere a settimana, al pubblico pagante, non ha come fine il profitto e si è dimostrata un’ottima palestra per accrescere – in situazione reale – la cultura professionale dei giovani e per esaltare il rapporto scuola – territorio.

“Non poteva che nascere in provincia di Cuneo il primo Ristorante Didattico d’Italia aperto al pubblico. Solo, infatti, in una provincia che continua a stupire per la sua intraprendenza, per le avanzate caratteristiche dell’agricoltura, dell’artigianato, dei servizi, nonché per l’elevata capacità imprenditoriale (una azienda ogni 6,5 abitanti, secondo lo studio del Sole-24 ore) poteva prendere corpo questa “audace impresa” scolastica. A Bra nella ex cappella dello storico edificio di via Craveri (fino alla metà del ‘900 seminario arcivescovile, ora sede dell’Alberghiero) funziona dall’anno scolastico 2001/2002 il Ristorante Didattico Velso Mucci. I dipinti d’epoca, le splendide vetrate liberty, le dimensioni maestose del salone ne fanno un ristorante raffinato ed unico per l’eleganza degli arredi e delle suppellettili, per la freschezza e cortesia degli alunni, sorridenti e schivi, guidati da giovani insegnanti entusiasti del loro lavoro.
Nelle sale attigue alla ex cappella, progettate dall’architetto Carlo Reviglio della Venaria per la ricreazione dei seminaristi ed oggi trasformate in cucine, studenti e docenti dell’Alberghiero danno vita a gustosi piatti per continuare durante le loro esercitazioni la tradizione della migliore cucina italiana. L’Amministrazione provinciale e le forze produttive del territorio, nell’anno scolastico 2002/2003, hanno contribuito al raddoppio delle cucine ed alla costruzione di due nuove salette da pranzo. Oltre alle tradizionali cene del mercoledì, gli studenti ed i docenti dell’alberghiero organizzano “Serate a tema” e speciali “Cene d’Autore”, cioè preparate sotto la guida di famosi chef.
Questa iniziativa, che non ha come fine il profitto, si è dimostrata un’ottima palestra per accrescere – in situazione reale – la cultura professionale dei giovani. Non per nulla nella vicina Francia quasi tutti gli istituti alberghieri promuovono al loro interno uno o più ristoranti didattici aperti al pubblico.
Il territorio ha risposto alla proposta del ristorante didattico tributandogli uno straordinario successo: in tutte le serate si registra una notevole affluenza di pubblico e talvolta si è costretti a respingere le prenotazioni.
L’azione  di questa scuola merita un particolare apprezzamento perché si inserisce tra le molte iniziative avviate in questi anni a Bra per la promozione di un territorio a forte vocazione enogastronomica, quello delle Langhe e del Roero, fortemente valorizzato anche dalla presenza dello Slow Food che proprio in questa città ha la sua storica sede”.

Il dirigente scolastico




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